Il Cairo

Khedivial Opera House


Proposta progettuale per la ricostruzione del teatro


2010

Realizzato in soli 6 mesi, nell’ambito delle celebrazioni per l’apertura del canale di Suez, l’Opera House, costituiva parte integrante del faraonico progetto del Khedive d’Egitto Ismail, di fare del Cairo una elegante e vivace metropoli occidentale.
Il teatro, che sorgeva a sud dei giardini di Ezbekieh, venne costruito ad immagine e somiglianza della Scala di Milano, ma interamente in legno, e venne solennemente inaugurato il 29 novembre del 1869 con il Rigoletto di Verdi, alla presenza dei più importanti monarchi e dignitari del mondo. L’Aida, invece, commissionata per l’occasione, vedrà le scene solo il 24 dicembre 1871.
La precarietà delle strutture lignee fu causa, fin dai primi anni di vita del teatro, di numerosi incendi, finché il 28 Ottobre del 1971 esso venne definitivamente divorato dal fuoco e mai più ricostruito.
La soluzione architettonica proposta – imprescindibile dal recupero urbanistico della piazza, oggi ridotta a trafficatissimo snodo viario – suggerisce di recuperare formalmente il disegno della piazza e delle facciate dei vecchi edifici destinati, tuttavia, a contenere un organismo completamente nuovo e funzionalmente adeguato alle nuove esigenze.
Le facciate del Teatro e del Mattiatas Cafè (altro importante storico), filologicamente ricostruite, costituiranno delle semplici schermature, distaccate dalla costruzione interna in un gioco di contrasto tra antico e moderno che renderà affascinate e sorprendente l’intera costruzione.
I porticati e la corte interna del Mattiatas Cafè saranno aperte al pubblico e destinate a servizi di ristorante e caffé di grande richiamo per il nuovo teatro.
La torre scenica e il volume di contenimento del teatro sperimentale dovranno essere studiati con materiali e tessiture che lascino intravedere, soprattutto di sera, luci e movimenti della macchina scenica, connotando la torre scenica come elemento vivo e simbolico del nuovo teatro.