Castiglioncello

Museo Archeologico Nazionale


Progetto esecutivo e direzione lavori di riallestimento


2011

Pionieristica esperienza di decentramento museale d’inizio secolo, il Museo Archeologico Nazionale di Castiglioncello, forse il più piccolo del suo genere, nacque per volontà del Soprintendente alle Antichità dell’Etruria, Luigi Adriano Milani, per accogliere i numerosi corredi tombali messi in luce durante i lavori di urbanizzazione del centro costiero.
Nelle intenzioni del Milani il Museo doveva mantener vivo il rapporto tra le scoperte archeologiche e la comunità e, al contempo, a donare “nuove attrattive” al paese, che stava assumendo una forte connotazione turistica.
La forma del Museo, realizzato su un terreno privato donato allo scopo, venne disegnata dallo stesso Milani sul modello di un’urnetta cineraria etrusca a forma di tempietto, arricchito con decorazioni esterne, in cemento policromo, anch’esse derivate da edifici sacri etruschi.
Inaugurato nel 1916, subì un lento declino, dovuto anche alla sua posizione isolata sulla sommità di un promontorio a picco sul mare. Nel 1973 il Museo venne definitivamente chiuso e svuotato dei suoi materiali.
Oggetto di un accurato restauro, ha riaperto al pubblico nell’estate 2011, con la collezione originaria e un allestimento completamente rinnovato.
Partendo dall’idea di considerare l’edificio e i reperti come un’unica entità non separabile, il progetto ha abbandonato la tipologia tradizionale delle teche scatolari, a favore di un’unica grande teca a tenuta, invertendo il rapporto usualmente stabilito tra visitatore e oggetto. Come una seconda pelle la teca protegge gli oggetti posti su teorie di mensole continue, mantenendo il microclima del volume espositivo entro parametri di umidità relativa stabiliti. La sua perfetta trasparenza consente di ammirare la collezione, lasciando a vista gli elementi architettonici dell’edificio che è ad essa indissolubilmente legato.